SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE, A TRENT’ANNI DAL PRIMO MUSEO ITALGAS

Grazie alla tenacia e passione del personale di Italgas, già a fine anni 60 si inizia a costruire il primo nucleo dell’archivio storico. Dopo diverse proposte, viene inaugurato a Torino il primo museo nel 1994, oggi evoluto in uno spazio espositivo e di studio con un focus sulla digitalizzazione del patrimonio archivistico

L’evoluzione che ha portato alla nascita dell’attuale museo di Heritage Lab è una storia tra le tante storie che ogni giorno cerchiamo di raccontare attraverso i materiali del nostro archivio, emeroteca e biblioteca. Una vicenda che inizia già a fine anni 60 ad opera di due dirigenti particolarmente appassionati di storia del gas e dell’azienda Italgas, per cui avevano lavorato per decenni. Il team di Heritage Lab è riuscito in parte a ricostruire queste vicende, anche grazie a un documento donato nel 2009 al nostro archivio dalla figlia di uno di questi dirigenti.

I PROTAGONISTI: MARIO SALES E RENATO CERUTTI

La genesi di quello che oggi è il museo e spazio espositivo Heritage Lab in Largo Parco Regio 11 a Torino è stata resa possibile dal lavoro di Mario Sales (1910-2006) e Renato Cerutti. Proprio la figlia di Sales ha donato all’archivio un fascicolo del padre, contenente pagine dattiloscritte, lettere e preventivi, che riassumono i diversi tentativi fatti nel corso degli anni per aprire un museo del gas. Tentativi visionari, tanto che il fascicolo in questione, datato agosto 1989, è stato intitolato da Sales stesso “Sogno di una notte di mezza estate”.

La copertina del fascicolo di documenti “Sogno di una notte di mezza estate” di Mario Sales, datato agosto 1989.

Il lascito di Sales, sia per quanto riguarda biblioteca, emeroteca, archivio e collezioni museali, è imponente. Oggi conserviamo infatti un Fondo Sales in archivio, vari libri, scritti e opuscoli in biblioteca ed emeroteca, e numerosi degli oggetti del sapere tecnico-scientifico che stiamo descrivendo e fotografando in 2D e 3D, che sono stati raccolti sul territorio e conservati grazie all’opera di Sales.

Mario Sales è stato direttore commerciale e direttore della Società Italiana per il Gas e consulente per la Società dopo la pensione, con ufficio, nella sua vita di consulente, proprio in Largo Regio Parco 11, dove oggi ha sede Heritage Lab, per un totale di 61 anni nel gruppo Italgas. Mario è figlio di Andrea Stefano Sales, direttore dell’officina di Torino a Vanchiglia dell’ex Società Anonima Consumatori Gaz Luce (era una delle tre officine originarie del gas manifatturato a Torino, insieme a quella di Borgo Dora e di Porta Nuova). In una foto con le maestranze al completo della suddetta officina – esposta anche nell’ingresso dell’attuale spazio Heritage Lab – è stato immortalato un piccolo Mario Sales, in compagnia degli altri bambini e bambine.

1921: tutte le maestranze dell’officina Vanchiglia posano per una foto. Davanti, tra i bambini, c’è anche il piccolo Mario Sales. Il complesso, in parte ancora di Italgas, è tutt’oggi esistente, tranne la torre dell’acqua, che è stata abbattuta durante i bombardamenti della Seconda guerra mondiale.

Dalle carte del fascicolo di Sales sappiamo che, per costruire il primo nucleo dell’archivio, ha lavorato in collaborazione con Renato Cerutti, dirigente e prolifico autore e studioso della storia dell’illuminazione. Heritage Lab possiede, infatti, anche un ricco Fondo Cerutti, contenente libri, appunti, illustrazioni. Nello specifico Cerutti ha ricostruito le biografie di personaggi di spicco della storia di Italgas e ha lasciato una serie di quaderni illustrati particolarmente belli, che raccontano la storia dell’illuminazione attraverso le rappresentazioni di lampade e affini nella storia dell’arte.

Particolare di uno dei quaderni illustrati sulla storia dell’illuminazione conservati nel Fondo Renato Cerutti.

FINE ANNI 60 – PRIMI ANNI 70: LA CREAZIONE DEL PRIMO NUCLEO DELL’ARCHIVIO STORICO

La grande passione di Sales per la storia del gas e di Italgas lo porta persino a frequentare, in tarda età, un corso di archivistica. Questo ha contribuito a dargli la spinta definitiva: il primo nucleo di documenti che costituisce l’Archivio Storico Italgas, infatti, viene strutturato e studiato già tra la fine degli anni 60 e i primi anni 70del Novecento proprio da Renato Cerutti e Mario Sales. E nei primi anni 70 viene diramata una circolare interna volta al reperimento di tutta la documentazione antica presente sul territorio. In contemporanea inizia la ricerca degli oggetti che comporranno le collezioni museali.Dagli appunti di Sales si intuisce che, intorno al 1975, lui stesso si sia concentrato sulla mappatura degli oggetti e reperti storici, mentre Cerutti avesse in precedenza raccolto soprattutto materiale cartaceo (documenti, libri, foto e stampe, giornali). Interessante notare come tutti questi materiali fossero presenti nelle diverse sedi sparse sul territorio, a riprova che fossero stati conservati e custoditi da diverse persone perché considerate di valore. Lentamente Torino diventerà la base dell’archivio storico, poiché vi si trovava l’esteso fondo della direzione. Il documento “Storia di una notte di mezza estate” conferma che già nel 1975 questa opera di raccolta era finalizzata alla creazione di un museo.

Gli appunti di Mario Sales che riordinano gli avvenimenti degli anni 70 relativi alla raccolta dei primi materiali.

ANNI 80: L’ARCHIVIO RICEVE LA NOTIFICA DI NOTEVOLE INTERESSE STORICO E NASCONO I PRIMI PROGETTI CONCRETI DI MUSEO

Nel 1980 viene strutturata la prima proposta di museo da realizzare nell’ex Palazzina Minckelers, un complesso in corso Regina Margherita a Torino, ex officina del gas, risalente a inizio 900. Negli appunti Sales sottolinea che, oltre ai reperti raccolti negli anni, saranno utilizzati a supporto film e materiali audio-visivi, a dimostrazione dello spirito di innovazione che ha sempre caratterizzato l’idea del museo, e che tutt’oggi contraddistingue anche Heritage Lab. La progettazione prosegue per tutto il 1984, ma, si legge sempre dagli appunti di Sales, a gennaio 1985:

Nell’estate del 1985 Mario Sales provvede a strutturare una seconda proposta espositiva, di dimensioni e costi ridotti, dal nome “Il gas dalle origini all’Art Deco”, sempre pensata per la Palazzina Minckelers. Il carteggio di quegli anni prosegue tra diversi dirigenti e coinvolge direttamente l’allora presidente del gruppo Italgas, Carlo Da Molo: l’idea rimane quella di raccontare la storia del gas e della società italiana e non soltanto la storia dell’azienda, per suscitare “soprattutto l’interesse dei giovani”. L’ideale sarebbe inaugurarlo nel 1987, in occasione dei festeggiamenti per il 150° anniversario dell’azienda, ma si dovrà attendere 9 anni e un nuovo progetto.

Intanto, nel 1986 l’archivio riceve la notifica di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica di Piemonte e Valle d’Aosta. Questo riconoscimento pone dei vincoli e obblighi di custodia e conservazione dell’archivio, che si era nel frattempo particolarmente arricchito di documenti di varia natura, ad esempio materiali provenienti dalle diverse società acquisite, dagli uffici legali, dalle diverse sedi sul territorio.

Negli appunti di Sales torna poi un altro progetto datato 1988, dal titolo “Mostra storica permanente dell’industria del gas”, curato dall’agenzia di produzione culturale Sidari e Cabrini di Torino, sempre pensata per l’area della Palazzina Minckelers di corso Regina Margherita. Si arriva a definire il percorso espositivo, il budget stimato di quattro miliardi di Lire, tutta la strumentazione tecnologica necessaria, tra cui monitor, audio-diffusori, proiettori e compare persino l’idea di creare un ologramma.

1988: l’area riservata all’esposizione pensata dallo studio Sidari e Cabrini di Torino (mai realizzata).
Il riassunto dei progetti museali degli anni 80, dagli appunti di Mario Sales “Sogno di una notte di mezza estate”.

In ogni caso, oltre alle diverse proposte di progetto museale, nella seconda metà degli anni 80 sappiamo cheItalgas struttura un archivio storico, una biblioteca, un’emeroteca e un centro studi aperti al pubblico. Nel 1988 la biblioteca è sicuramente già presente, perché in archivio è stata ritrovata una foto, datata in quell’anno, di Mario Sales che la visita.

1988: Mario Sales visita la Biblioteca Italgas.

1994: IL PRIMO MUSEO È INAUGURATO IN VIA PO A TORINO

A inizio anni 90 Italgas apre il primo museo collegato all’archivio storico: un traguardo che non sarebbe stato possibile raggiungere senza l’impegno di Mario Sales e Renato Cerutti, e quello di tutti gli altri dirigenti e dipendenti che nel corso degli anni si erano adoperati per conservare, archiviare e consegnare oggetti e documenti. “Conoscere il passato per progettare il futuro” è lo slogan sotto il quale avviene l’inaugurazione di questo archivio-museo nel cuore di Torino, aperto al pubblico, alle scuole, agli studiosi, collegato anche a una ricca biblioteca tecnica con catalogo informatizzato da consultare. L’esposizione degli anni 90, di stampo museale classico, metteva in mostra documenti legati alla storia industriale del gas, oggetti tecnici e apparecchiature a gas ormai in disuso e persino parti del prezioso e antico fondo acque potabili, risalenti fino al 1288.

2009: IL MUSEO TRASLOCA IN LARGO REGIO PARCO A TORINO

L’amministratore delegato Domenico Elefante decide di spostare il museo dalla sede di via Po, in affitto, a una sede proprietaria di Italgas, dove si trova anche la direzione. L’archivio viene contestualmente spostato in via Parma, dove si trova attualmente. Le attività museali proseguono, così come l’apertura al pubblico della biblioteca.

2021: L’IDEA DI UN MUSEO-LABORATORIO DIGITALE PRENDE VITA CON HERITAGE LAB

A partire dal 2016, con la nuova configurazione societaria di Italgas e l’arrivo di nuovi vertici, inizia a farsi strada l’idea di un nuovo museo, che superi la concezione “classica” di esposizione frontale al pubblico, ma diventi un laboratorio interattivo basato sulle più moderne tecnologie digitali. Parallelamente nasce anche la necessità di iniziare il lungo processo di digitalizzazione dell’archivio per permetterne una migliore conservazione e una fruizione più facile e diffusa.

Heritage Lab è oggi un punto di riferimento per la digitalizzazione, nonché è ancora un archivio vivo, continua a crescere e ad arricchirsi di materiali da tutto il territorio nazionale, anche grazie all’instancabile passione delle persone di Italgas, e talvolta grazie alle loro famiglie, che collaborano, salvano, consegnano documenti da custodire per le nuove generazioni.