UN DICEMBRE DI SCIENZA CON GASTON TISSANDIER

“Da bambini ci viene insegnata la storia dei conquistatori ai quali dobbiamo il flagello della guerra, non quella dei lavoratori, sovente oscuri, a cui la società deve il benessere materiale, e le soddisfazioni dello spirito.” Gaston Tissandier, I martiri della scienza.

Nel suo libro I martiri della scienza, Gaston Tissandier, chimico e aviatore francese, ci guida attraverso un affascinante viaggio tra personaggi e scoperte, dalle origini della storia fino al 1879, anno della pubblicazione dell’opera in Francia. Tissandier mette a confronto le imprese dei condottieri dell’antichità, celebri per aver plasmato la geopolitica, con quelle di scienziati come Euclide e Archimede, che, pur non avendo conquistato territori, hanno rivoluzionato la nostra comprensione del mondo. Tra i pionieri della ricerca, ricorda figure emblematiche come Plinio il Vecchio, morto durante l’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., avvolto da una nube di vapori sul litorale di Miseno. Con uno sguardo ampio e dinamico, l’autore celebra la dedizione e la pazienza di grandi menti: da Michelangelo e Newton a Benjamin Franklin, poliedrico studioso e padre fondatore degli Stati Uniti. Franklin, da tutti ricordato come presidente degli Stati Uniti pur non essendolo mai stato, ha lasciato un’impronta indelebile come innovatore e creatore della prima biblioteca pubblica americana, confermandosi una figura di straordinaria influenza.

Archimede di Siracusa al momento dell’uccisione da parte di un soldato romano. Illustrazione tratta dell’opera.
Sir Isaac Newton raffigurato nel celebre episodio della mela che diede origine alla teoria della caduta dei gravi. Illustrazione tratta dall’opera.

Sono questi gli uomini di Tissandier, che come lui si sono dedicati alla ricerca con il chiaro intento di capire e migliorare la vita dell’essere umano, perseguendo ognuno il proprio sogno e obiettivo di scienza. Quello di Tissandier era la conquista dell’atmosfera, la sfida delle altezze a bordo di un pallone aerostatico e la ricerca del gas più adatto al volo. Rendendosi conto delle condizioni avverse che si incontravano durante la salita con il pallone, Tissandier si dedicò allo studio dei cambiamenti e delle sofferenze patite dal corpo ad altitudini elevate, insieme con i colleghi Crocé-Spinelli e Sivel. La drammaticità, l’eroismo e il martirio si manifestarono tutti nell’ ascensione che resterà un record: 8600 metri raggiunti in altezza per 22 ore di viaggio. Il corpo di Tissandier resistette – anche se tornò a terra quasi senza udito – mentre i colleghi morirono per anossia. Col bagaglio emotivo del sopravvissuto, Tissandier segue ancora il suo sogno, arrivando, con il fratello Albert, a presentare il prototipo del primo dirigibile a propulsione elettrica all’Exposition internationale d’Électricité di Parigi, nel 1881.

Partenza del dirigibile elettrico di Gaston e Albert Tissandier l’8 ottobre 1883 a Auteuil. Louis Poyet, Public domain, via Wikimedia Commons.

Lo scritto, che pubblichiamo oggi come Libro del Mese di Dicembre, è suddiviso in capitoli che raggruppano i ricercatori citati per disciplina. Si comincia con Gli Eroi del lavoro e martiri del progresso, in cui è collocato Plinio; seguono I conquistatori del mondo, che si apre con Cristoforo Colombo, animato dalla voglia di conoscere la Terra e caduto vittima degli intrighi di corte; e si continua con gli Esploratori delle alte regioni atmosferiche, con un incipit inaspettatamente dedicato agli scalatori e non agli aviatori come Tissandier; vi è poi La scoperta del sistema mondo, con capifila Copernico e Galileo, simboli della vittoria della scienza sull’eresia, e la trattazione delle grandi invenzioni come La stampa e dei i successi e i fallimenti contenuti nel capitolo Provando e riprovando, i Creatori di Scienze, l’industria e le sue macchine, battelli a vapore e ferrovie.

Galileo Galilei mostra l’invenzione del telescopio al Doge di Venezia.
Illustrazione tratta dall’opera.

Nel corso dell’opera compaiono personaggi che, sebbene noti all’epoca dell’autore, risultano oggi meno familiari. Tuttavia, è agli anonimi che l’autore dedica particolare attenzione. Questi caduti ignoti trovano spazio alla fine del libro, in una sezione singolare intitolata i soldati semplici. Si tratta, ad esempio, dei minatori, in particolare di carbone, che hanno contribuito al progresso senza lavorare in laboratorio o firmare brevetti, ma che hanno conosciuto la materia del loro lavoro meglio degli inventori stessi, dando spesso anche la vita negli incidenti che accadevano nelle miniere.

Disastro di Tynewydd (Galles) che si verificò l’11 aprile 1877, quando l’acqua proveniente da una vicina miniera chiusa allagò le gallerie del sottosuolo. Illustrazione tratta dall’opera.

La missione

Gaston Tissandier è uno scienziato capace di una maestria narrativa quasi incomparabile, che ha a cuore l’essere umano al di là dei titoli e dello stato sociale e che si interessa anche delle vittime anonime e dei caduti nel nome della scienza. Li vede e legge sui giornali del suo tempo, questi martiri. L’autora riporta infatti alcuni paragrafi dagli articoli sull’allagamento della miniera di carbone a Tynewidd, nel Galles, avvenuta nel 1877, e sull’esplosione della miniera di carbone avvenuta in Belgio proprio nel 1879. L’opera di Tissandier si rivolge quindi alle masse, trasformando la scienza in narrazione per gli adulti e in gioco per i più piccoli, con un forte senso di responsabilità sociale. L’Ottocento di Tissandier è un grande lunapark, un secolo esuberante di invenzioni e meraviglie, con ancora qualche oscurità. È una girandola di colori indistinti e fasci di luce sempre più forte, dove si perde il confine tra felicità e paura.

L’Europa dopo il Congresso di Vienna. Alexander Altenhof, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons.

Contesto storico

Il XIX secolo in cui vive l’autore è figlio della Rivoluzione francese e della Rivoluzione industriale. L’Europa affronta politicamente il Congresso di Vienna (1814-1815), che mira al ripristino dell’ordine pre-napoleonico. In Francia, la restaurata monarchia borbonica si alterna con la Monarchia di Luglio, fino alla Rivoluzione del 1848, che pone fine al potere di Luigi Filippo e inaugura la Seconda Repubblica. Quest’ultima sarà seguita dal Secondo Impero di Napoleone III, che terminerà con la guerra franco-prussiana e la nascita della Terza Repubblica. Proprio durante quest’ultimo conflitto, nel settembre 1870, Tissandier riuscirà a lasciare Parigi assediata dei tedeschi a bordo di una mongolfiera.

La tecnologia del volo vede progressi significativi, con i primi esperimenti aerostatici e con alianti; ma anche la chimica, con la scoperta della nitroglicerina (1847) e successivamente della dinamite (1867), entrambe utilizzate nell’industria e in ambito militare. Parigi, allora capitale del mondo, cambia radicalmente assetto topografico: da città con un impianto medievale, passa al grandi boulevards, ampi e luminosi, pensati anche per prevenire l’uso di barricate durante le insurrezioni.

La vita culturale esplode con il fenomeno del cabaret, a partire dall’apertura dello Chat Noir, luogo simbolo della cultura bohémien, e del celebre Moulin Rouge. L’alfabetizzazione aumenta grazie alle leggi Jules Ferry (1881-1882), che rendono obbligatoria e gratuita l’istruzione elementare in Francia. Nella capitale frencese, il XIX secolo culmina con eventi e simboli iconici: l’inaugurazione della Torre Eiffel per l’Esposizione Universale e le opere visionarie di Jules Verne, che raccontano sogni di progresso e avventura.

Serie fotografica che documenta la costruzione della torre Eiffel. La tour de 300 mètres (1900), libre de droits, Public domain, via Wikimedia Commons.

Il lavoro di molti

L’apporto alle scienze di Tissandier non è scindibile dalle strade parallele dei colleghi ricercatori. Questo secolo tecnologico e i suoi rappresentanti hanno conoscenza che spaziano in diversi ambiti, non è ancora possibile una specializzazione, bisogna ancora conoscere troppo. La Rivoluzione francese ha dato la spinta a libertà intellettuale e di costumi, le abitudini delle persone cambiano con la tecnologia e hanno bisogno di altra tecnologia per far fronte alle nuove necessità. Una città tentacolare, che si appresta a diventare turistica, ha bisogno di trasporti più economici, di energie più sicure, di un’economia in costante evoluzione, perché il superfluo va di pari passo con la possibilità di spesa e movimento. È nato l’anonimato della grande città, una condizione che protegge dal giudizio ma allo stesso tempo crea solitudine. Lo sa bene Tissandier che, in un altro suo scritto, Storia delle mie ascensioni, racconta dell’odore fastidioso del gas manifatturato, della solitudine, del suo silenzio, del calore che si sente salendo col pallone, che si quieta soltanto quando il volo è alto. Questo autore è l’essenza del suo tempo, geniale e inquieto. Poco prima di un viaggio in mongolfiera estende il suo turbamento alla natura “… sono i piccioni che gemono. Essi non hanno l’aspetto tranquillo e mi guardano inquieti.”