Emeroteca Italgas
COLOMBO, Ezio (Dr.)
Luminarie in piazza per onorare gli "scapigliati"Giusto un secolo fa Milano accese tutte le sue luci in occasione della "prima" di "Mefistofele", come per una visita reale; poi, quando gli animi si riscaldarono troppo, i funzionari prudenti pensarono bene di spegnere i lumi e, col buio, di placare tutte le passioni
anno: 1969, I, n. 1, pp. 24 - 27
data di pubblicazione: 01.1969
descrizione
Il testo racconta di una serata significativa a Milano il 5 marzo 1868, durante la prima assoluta dell'opera Mefistofele di Arrigo Boito, giovane musicista e poeta della scuola letteraria della Scapigliatura lombarda. La città era illuminata a festa con lampioni a gas, evento eccezionale per un giovedì qualunque. L'opera scatenò forti divisioni tra sostenitori e detrattori, spaccando il pubblico in piazza e nel teatro della Scala, con accese discussioni e qualche scontro che sfociò nella rimozione dell'illuminazione per calmare gli animi. La Scapigliatura, movimento artistico ribelle e avvenirista, si poneva in opposizione alla tradizione rappresentata da Verdi, prediligendo Wagner e le novità europee. Gli artisti scapigliati, tra cui Boito, Emilio Praga, Iginio Tarchetti e altri, vissero in un contesto di fermento culturale e patriottico, affrontando anche delusioni personali e artistiche ma continuando il loro impegno creativo e ideale. L'opera Mefistofele poi venne ripresa con successo sette anni dopo al Comunale di Bologna, e Boito divenne collaboratore di Verdi. Il racconto sottolinea l'atmosfera effervescente della Milano post-unitaria, dove arte, politica e vita cittadina si mescolavano durante un'epoca di trasformazioni.Authority/Legami
COLOMBO, Ezio (Dr.) (autore)
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