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ARISTARCO, Guido

È morto il cinema?

anno: 1981, XIII, n. 1, pp. 14 - 18

data di pubblicazione: 01.1981 - 04.1981

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permalink risorsa SBN

http://id.sbn.it/bid/TO00014382

descrizione

Il testo analizza la crisi delle sale cinematografiche tradizionali di fronte all'avanzata delle nuove tecnologie e della televisione, partendo dalle osservazioni di Mario Calzini sull'invecchiamento degli impianti e la diminuzione degli spettatori. Viene messo in luce come la televisione abbia conquistato un ruolo centrale, offrendo un accesso più ampio e democratico al mezzo audiovisivo, mentre il cinema classico si trasforma profondamente. Intellettuali del settore discutono della "morte" del cinema tradizionale ma riconoscono le nuove opportunità artistiche offerte dalle tecnologie elettroniche, come l'uso di telecamere e video al posto delle cineprese e pellicole, citando anche esperimenti di registi come Michelangelo Antonioni. Il futuro delle sale cinematografiche appare più orientato a eventi sociali e spettacoli di nicchia, mentre il pubblico accederà sempre più al cinema direttamente da casa. Parallelamente, il testo invita a una riflessione critica sul potere mediatico e le sue implicazioni politiche ed economiche, citando pensatori che mettono in guardia dalla manipolazione di massa. In conclusione, il cinema non è morto ma si sta evolvendo in un nuovo, complesso e ricco panorama culturale e tecnologico, con grandi potenzialità da esplorare e criticamente valutare.

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ARISTARCO, Guido (autore)

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