Emeroteca Italgas
CALOSSO, Giuseppe
Carrara del marmoUna vena di insofferente fierezza ha percorso - fino agli esiti anarchici di fine Ottocento - la storia di una città saldamente radicata, a livello internazionale, nella vita culturale di tutti i tempi.
anno: 1981, XIII, n. 4, pp. 36 - 39
data di pubblicazione: 10.1981 - 12.1981
descrizione
Il testo racconta la storia della città di Carrara, nata come piccolo insediamento agricolo nel X secolo e presto divenuta un centro internazionale per l'estrazione e lavorazione del marmo bianco, simbolo di prestigio e cultura fin dall'epoca romana. Carrara si sviluppò grazie alle sue associazioni di proprietari di cave, le "vicinanze", e alla collaborazione con città come Genova, Firenze e Pisa, attraversando vari domini feudali fino ad entrare a far parte del Regno d'Italia nel 1859. L'industria del marmo crebbe e si modernizzò nel corso dei secoli, soprattutto nel XIX secolo, con l'introduzione di nuove tecniche di estrazione e segagione, e il potenziamento dei trasporti, come la Ferrovia Marmifera. Carrara visse anche momenti di crisi economica e sociale, che fecero emergere un forte spirito di insofferenza e fierezza che culminò in un vivace movimento anarchico tra Ottocento e primi del Novecento. Dopo le vicissitudini del Novecento, compreso il periodo fascista e la fusione con Massa, Carrara ha mantenuto la sua autonomia e resta uno dei più importanti centri mondiali per la produzione di marmo, con un notevole patrimonio culturale ed economico strettamente legato alla sua vocazione storica e naturaleAuthority/Legami
CALOSSO, Giuseppe (autore)
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