Emeroteca Italgas

Rebaudengo, Dina

Chi inventò i fiammiferi? (forse due piemontesi)

Gli zolfanelli hanno 150 anni: molti si contendono il primato. Fiorì subito l'hobby delle collezioni di scatolette e figurine

anno: 1974, VI, n. 4, pp. 24 - 28

data di pubblicazione: 10.1974 - 12.1974

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descrizione

L'invenzione dei fiammiferi è contesa da diverse nazioni, con contributi che vanno dalla Francia all'Inghilterra fino all'Italia. Tra gli italiani spicca Sansone Valobra, piemontese trasferitosi a Napoli, che avviò la prima fabbrica di fiammiferi nel 1828. Un altro importante inventore è Domenico Ghigliano, farmacista piemontese, che ideò nel 1832 i primi fiammiferi a sfregamento con una miscela sicura. Le fabbriche italiane si moltiplicarono nel XIX secolo, soprattutto in Piemonte e Toscana, con una produzione di massa amplificata da meccanizzazione e industrializzazione. Torino divenne centro di eccellenza anche per la litografia, con scatolette di fiammiferi decorate artisticamente, dando origine al collezionismo chiamato "fillumenia". Oggi le antiche scatolette sono entrate nel campo dell'antiquariato ed esposte in musei, mentre l'industria dei fiammiferi ha assunto dimensioni economiche rilevanti.

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