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Curto, Silvio

L'Egitto a Torino

Il sogno dei Savoia

anno: 1981, XXIII, n. 2

data di pubblicazione: 04.1991 - 06.1991

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descrizione

La lunga e affascinante storia del Museo Egizio di Torino racconta uno dei più importanti musei dedicati all'antico Egitto nel mondo, secondo solo a quello del Cairo. Il legame tra Torino e l'Egitto risale all'epoca romana, quando culti di divinità egizie come Serapide e Iside si diffusero nell'Italia settentrionale. Tra XVII e XVIII secolo cresce in Europa, ea Torino in particolare, l'interesse per l'Egitto antico, con la Casa Savoia che inizia a raccogliere reperti, tra cui la celebre Mensa Isiaca, un documento romano ispirato alla religiosità egizia. Nel 1824 il museo nasce ufficialmente grazie all'acquisizione della collezione di Bernardino Drovetti, console di Francia in Egitto, e al sostegno del re Carlo Felice di Savoia. Allestito nel Palazzo dell'Accademia delle Scienze, diventa subito un punto di riferimento per l'egittologia, favorita dalla collaborazione con studiosi come Jean François Champollion, che vi prosegue i suoi studi sul deciframento dei geroglifici. Nei decenni successivi il museo si arricchisce grazie alle campagne di scavo di Ernesto Schiaparelli e altri, ampliando il patrimonio a oltre 30.000 pezzi tra statue, mummie, papiri, arredi funerari e oggetti quotidiani. Tra le acquisizioni di rilievo figura anche il Tempio Rupestre di Ellesiya, salvato dalle acque del Lago Nasser negli anni '60 con un importante impegno italiano. Oggi il Museo Egizio di Torino rappresenta non solo un centro di conservazione archeologica, ma un vivace polo culturale e scientifico, che ha contribuito a diffondere la conoscenza della civiltà faraonica mantenendo un forte legame con la storia culturale e politica piemontese ed europea, nonché con la città di Torino stessa.

Authority/Legami

Curto, Silvio (autore)
Lovera, Franco (fotografie)

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