Emeroteca Italgas

Gorra, Leonardo

Le statue parlanti

anno: 1985, 17, n. 3, pp. 45 - 48

data di pubblicazione: 07.1985 - 09.1985

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descrizione

La statua di Pasquino è la più celebre tra le sei ""statue parlanti"" di Roma, sculture antiche sulle quali, a partire dal XVI secolo, i cittadini diffondevano satira anonima contro il potere. Originariamente un frammento di scultura ellenistica, probabilmente raffigurante Menelao che sorregge il corpo di Patroclo morente, Pasquino fu ritrovato nel 1501 e collocato in Piazza Pasquino. La tradizione delle ""pasquinate"" - fogli satirici appesi alla statua - divenne uno strumento popolare di critica e commento politico, soprattutto contro la corruzione e l'arroganza della corte papale. Questa pratica portò i papi a tentare di censurare o distruggere la statua, spesso sorvegliata da guardie notturne. In risposta, la satira si diffuse anche sulle altre cinque statue parlanti di Roma: Marforio, Madama Lucrezia, Facchino, Abate Luigi e Babuino, dando vita a un dialogo satirico continuo tra le sculture. Nonostante le trasformazioni urbane e le difficoltà di conservazione, Pasquino mantiene ancora oggi il suo ruolo simbolico di voce popolare e di critica sociale, con i romani che continuano a utilizzare una bacheca posta accanto alla statua per affiggere versi satirici.

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