Emeroteca Italgas
L'Italia dei servizi
La Fondazione Rosselli ha "fotografato" in un rapporto lo stato e le condizioni di sviluppo delle public utilities nel nostro Paese. Ne è uscito un quadro ricco di contraddizioni: accanto ai settori efficienti e competitivi, sono ancora molte le strutture non in linea con gli standard europei
anno: 1993, XXV, n. 2, pp. 6 - 11
data di pubblicazione: 04.1993 - 06.1993
descrizione
Il rapporto della Fondazione Rosselli presenta un quadro ricco di contraddizioni sullo stato delle public utilities italiane. Nonostante alcune realtà del settore siano efficienti e competitive, molte strutture non rispettano ancora gli standard europei. Il documento evidenzia tre aspetti fondamentali: 1. Le utilities in Italia soffrono di una generale crisi di efficienza, un problema comune anche nei sistemi economici globali, con un "divario di produttività" che si è ampliato negli ultimi 15-20 anni rispetto alle principali nazioni europee. 2. La difficoltà non riguarda solo l'efficienza tecnica, ma anche la gestione politica e il rapporto tra le imprese di servizi e il sistema politico, con molte tariffe storicamente distorte per compensare inefficienze o carenze in altre aree pubbliche. 3. Pur in un contesto problematico, sono presenti comparti e aree con tecnologie moderne, standard elevati e professionalità all'avanguardia, ma la disuniformità territoriale è marcata, causando un diverso interno che inficia la competitività complessiva del paese. Il rapporto sottolinea l'importanza di superare rigidezze istituzionali e organizzative, migliorare la regolazione, privatizzare ove utile, ma soprattutto di valorizzare le risorse umane e promuovere reti di collaborazione e innovazione tecnologica. La competizione europea e globale obbliga a far convergere i servizi italiani verso efficacia, qualità e integrazione. Inoltre, emerge forte la necessità di una politica equilibrata fra intervento pubblico e logiche di mercato, con strumenti adeguati come il "price-cap" per una gestione tariffaria efficiente e trasparente, e l'eventuale creazione di autorità vigili ma flessibili, finalizzate al monitoraggio e miglioramento continuo.
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