Emeroteca Italgas
Obbiettivo azionariato misto
Opzioni, problemi e prospettive nella privatizzazione dei servizi municipali a rete: al modello costituito dalla public company appare oggi preferibile una soluzione che veda la collaborazione di uno o più operatori tecnici con un elevato numero di investitori ; attualità
anno: 1995, XXVII, n. 2, pp. 20 - 25
data di pubblicazione: 04.1995 - 06.1995
descrizione
Negli ultimi decenni, in Italia e in molti paesi europei, il modello tradizionale di gestione dei servizi pubblici municipali si è evoluto significativamente. Nel periodo post-bellico, sostenuto dalla teoria keynesiana e dallo sviluppo dello "Stato sociale", l'intervento pubblico aveva un ruolo centrale nell'assicurare servizi universali e gratuiti o quasi. Tuttavia, dagli anni '70, la crisi economica ha messo in discussione questa impostazione, portando a ripensare le politiche di erogazione dei servizi. Il quadro dei diritti dei cittadini si è ampliato, includendo diritti di accesso a servizi essenziali come la salute, la casa e l'acqua. Ma accanto a queste garanzie formali, è cresciuta la domanda di servizi più personalizzati, di qualità superiore e maggiormente controllabili dagli utenti, che oggi sono sempre più consumatori esigenti e disposti a pagare tariffe proporzionate al servizio. Il ruolo delle amministrazioni locali è cruciale: devono creare condizioni favorevoli per una gestione efficiente delle reti di servizi. Tuttavia, in Italia, la frammentazione territoriale e istituzionale ha ostacolato spesso la gestione efficace, specialmente in settori come quello idrico, dove la cura e il coordinamento sono risultati carenti. Le gestioni pubbliche, con un modello basato sul "prezzo politico", hanno mostrato limiti strutturali in termini di qualità e funzionalità. In risposta a queste criticità, la privatizzazione e la collaborazione pubblico-privato sono proposte come soluzioni in grado di offrire maggiore efficacia ed efficienza. Tuttavia, è fondamentale chiarire i ruoli: l'ente pubblico deve mantenere funzioni di regolamentazione, controllo e garanzia degli interessi collettivi, mentre la gestione operativa può essere affidata a operatori privati selezionati. Tra i modelli di privatizzazione, il ricorso a una "public company" appare meno adeguato perché può portare alla concentrazione del capitale e alla perdita di controllo pubblico reale, come evidenziato dall'esperienza anglosassone. Più efficace sarebbe un azionariato misto, che combina operatori tecnici qualificati e un vasto numero di investitori, con una presenza pubblica significativa durante le fasi iniziali. Questo approccio consente di valorizzare il patrimonio pubblico, migliorare i servizi e liberare risorse per politiche locali, mantenendo al contempo la tutela del cittadino come cliente e fruitore. In conclusione, la privatizzazione dei servizi municipali a rete deve essere vista come un processo graduale e calibrato, che valorizzi le potenzialità di tutte le parti coinvolte e persegua l'interesse generale di qualità, efficienza e trasparenza nell'erogazione dei servizi pubblici.
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