Emeroteca Italgas

CSATH, Andras

Ungheria, Europa

Grazie ai rapidi processi di privatizzazione in corso e all'intervento di un crescente numero di partners stranieri il Paese magiaro sta marciando a grandi passi verso un'ampia economia di mercato. E l'ingresso nell'Unione Europea si fa più vicino; Speciale

anno: 1996, XXVIII, n. 1, pp. 4 - 7

data di pubblicazione: 01.1996 - 03.1996

...

descrizione

Negli anni immediatamente seguenti la caduta del regime comunista, l'Ungheria si è distinta come la più internazionalizzata ed aperta al capitale straniero tra le economie dell'Europa centro-orientale. Dal 1990 al 1995 il Paese ha attratto investimenti diretti esteri per circa 13 miliardi di dollari, quasi la metà del flusso totale dedicato all'area dell'ex Patto di Varsavia, mentre il 70% delle esportazioni industriali derivava da aziende con capitale straniero. Tuttavia, l'Ungheria ha affrontato problemi strutturali quali debito estero elevato e deficit di bilancio e delle partite correnti, che avevano messo a rischio la stabilità economica. Nel 1995, sotto la guida del ministro delle Finanze Lajos Bokros, è stato varato un piano di austerità volto a ristabilire l'equilibrio finanziario e a promuovere una crescita più sostenibile, nonostante la fortissima impopolarità sociale. Le misure audaci includevano tagli alla spesa sociale, aumento delle tariffe dei servizi pubblici, svalutazione del fiorino e sovrattassa sulle importazioni. Sebbene Bokros si sia dimesso nel 1996, il suo successore e il primo ministro Gyula Horn hanno continuato un rigoroso percorso di stabilizzazione e riforma, puntando a ridurre l'inflazione e contenere il deficit pubblico, in vista dell'adesione all'Unione Europea nel 2004.

Authority/Legami

CSATH, Andras (autore)

Vuoi iniziare a cercare all’interno del nostro archivio?
Vai alla ricerca

Ungheria, Europa

IIIF viewer